Il must have n. 2 è l’Acchiappasogni o Dreamcatcher che viene utilizzato come decorazione, specie nelle case con arredo in stile boho. In realtà, però, non è semplicemente un complemento di arredo, anzi.
L’Acchiappasogni ha origine tra i nativi Americani che pare usassero costruirli per metterli dove dormivano i propri bambini in modo che gli incubi venissero catturati e spazzati via alle luci del mattino, mentre i sogni belli erano liberi di fluire. Si tratta, quindi, di un simbolo di buon augurio e di protezione.
Gli elementi che lo compongono sono pochi:
- un cerchio in legno di salice, a simboleggiare l’universo e il ciclo della vita
- del filo colorato per comporre la rete attraverso cui far passare i bei sogni e le energie positive
- delle perline con cui catturare incubi ed energie negative
- sette piume, che rappresentano gli uccelli che si librano nell’aria e sono simbolo di libertà. Secondo la leggenda, poi, le piume sono in grado di far arrivare i bei sogni fino alle persone care lontane.
Al giorno d’oggi questo significato si sta perdendo e pensando all’Acchiappasogni la prima cosa che viene in mente è una qualche bancarella nelle fiere o nei mercati, ma vista la sua origine, è molto di più ed è anche un pensiero molto bello in vista di una nascita.
Il posto ideale in cui metterlo è in camera da letto sopra la testiera o, in caso di neonati, sopra la culla magari accompagnata dalla poesia di Clairel G. Estevez
Dreamcatcher, guard my sleep
Keep the demons away from me.
For tonight, I want to dream,
With the things this world could be.
If we color the pitch black souls
And replace their hateful cores.
I believe there is still hope,
For this world to change its course.
And move towards a path of love
With no hatred, fear or war.Oh Dreamcatcher, let me dream
Because real nightmares,
Is what we live in.
Su Instagram, tra i profili che seguo e che hanno degli Acchiappasogni inseriti in un arredo che può essere davvero d’ispirazione c’è @boho.helene.
Se vuoi provare a crearne uno da te, in rete trovi moltissimi tutorial. Uno che mi pare chiaro e dettagliato è di Roberta Ingrascì.