Quest’autunno abbiamo deciso di approfittare del lungo clima mite e siamo stati a Venezia per un weekend. Venezia è bellissima con qualunque stagione, ma per me d’inverno ha un freddo così penetrante, che faccio fatica ad andarci. La preferisco di gran lunga nelle mezze stagioni, quando non è né troppo caldo, né troppo freddo. Quindi, ora che stiamo uscendo dall’inverno, è il momento perfetto!
Ci sono stata tante volte, ma sempre per gite della durata di una giornata in cui camminare in lungo e in largo, senza fare molto altro. Siccome il camminare non è un’attività tra le più amate dai bambini – specie se non ci sono altre creature della stessa età con cui svagarsi mentre si cammina – stavolta con Tommy serviva un’organizzazione un po’ più definita. Avevamo deciso di:
- fare un giro della città
- andare a Murano e Burano (dove invece non eravamo mai stati nemmeno noi)
- assistere alla lavorazione del vetro
- cercare un’attività o laboratorio per bambini
Per dare un’idea di cosa sia Venezia e incuriosirlo un po’, ho acquistato la guida “Pimpa va a Venezia” una guida per bambini dai 6 anni, in cui sono inserite curiosità e attività da fare una volta che si arriva nella città scelta (della stessa collana ce ne sono molte altre, tra cui anche Trento, che, ovviamente, abbiamo). Devo dire che ha avuto davvero l’effetto sperato, perché una volta letta quella, era così entusiasta che non ha fatto altro che dire a tutti cosa avremmo fatto quel fine settimana. Quindi, un ottimo acquisto, che mi sento di consigliare!
Area sosta Camper
Prima di tutto abbiamo cercato di capire dove lasciare il camper e, alla fine, abbiamo scelto l’area di sosta Venezia Porta Ovest. Si tratta di un’area di sosta molto molto spartana, però è collegata in modo ottimale con Venezia, che si raggiunge in circa una ventina di minuti. Si possono utilizzare sia la metropolitana di superficie (tram) che gli autobus. La fermata dista circa 10 minuti a piedi dall’area sosta e la si può raggiungere attraversando un bel parco.
La sosta viene pagata per 24 ore o multipli di esse. Noi siamo arrivati il venerdì sera e la nostra intenzione era di partire domenica nel tardo pomeriggio, quindi, abbiamo pagato la sosta come se ci fossimo fermati 48 ore: perfetto, perché così non abbiamo dovuto liberare la piazzola al mattino della domenica e nemmeno preoccuparci di eventuali ritardi nella partenza del pomeriggio.
Trasporti
Noi abbiamo deciso di fare il biglietto “ACTV – 1 giorno Venezia Daily Pass” (25€ a persona) della durata di 24 ore che iniziano dalla prima timbratura. Abbiamo fatto la prima timbratura il sabato mattina alle 11.00 e questo ci ha consentito di utilizzare il biglietto anche la domenica mattina per raggiungere Venezia. Abbiamo dovuto aggiungere solo l’acquisto di un biglietto urbano automobilistico (1,50€ a persona) per tornare all’area sosta a riprendere il camper per tornare a casa.
Il Venezia Daily Pass consente di utilizzare tram, autobus, vaporetto e il servizio ferroviario.
Vista la durata Daily Pass abbiamo deciso di andare a Murano e Burano il sabato, in modo da poterlo sfruttare al massimo, usandolo per il viaggio a/r area camper-Venezia con il tram e quelli a/r per le isole con i vaporetti.
Burano e Murano
Burano è una delle isole di Venezia e si raggiunge con il vaporetto che si può prendere direttamente dalla fermata vicino all’arrivo degli autobus.
Noi non lo sapevamo e così, abbiamo attraversato mezza Venezia prima di riuscire ad arrivare a trovare un vaporetto che ci portasse lì. Però così, prima di andare a Burano, abbiamo avuto l’occasione di fermarci a mangiare qualche cicchetto veneziano alla “Osteria al Portego“, trattoria e bacaro davvero caratteristica. Cicchetti particolari e molto buoni (grazie Alessia per la dritta!).
Breve inciso: i “cicchetti” sono degli stuzzichini che spesso si mangiano in piedi. Tra i più tipici ci sono quelli con “le sarde in saor”; quelli con il baccalà mantecato (pare che l’assenza di questo nel menù del bacaro in cui ci si trova, non sia un buon segno); le polpette e il mezzo uovo con l’acciuga (altrimenti detto “meso vovo co’ l’aciugheta”).

… dicevo, Burano è una delle isole di Venezia che è famosa per le case colorate e per i merletti. Si dice che le case siano così colorate, perché in questo modo, quando i pescatori rientravano dalla pesca, riuscivano a trovare la propria casa anche con la nebbia fitta. In realtà, la motivazione reale sembra essere legata all’individuazione dei confini delle varie proprietà. Quale che sia il motivo, poco importa: il risultato è davvero piacevole e per nulla caotico. La cosa migliore da fare, è gironzolare tra le vie e perdersi tra tutti quei colori.

Siccome la guida della Pimpa, su Burano e Murano non dice molto – sempre per evitare lamentele non stop – ho creato due brevi attività per Tommy per dargli qualche informazione in più sulle due isolette e in modo che avesse qualche cosa da “cercare” durante la passeggiata. Puoi scaricare le due cacce al tesoro alla fine di questo paragrafo.
Attenzione: per andare via dall’isola di Burano è essenziale prendersi per tempo, perché c’è una coda decisamente lunga da fare. Noi avevamo prenotato una dimostrazione della lavorazione del vetro a Murano e ci siamo arrivati a colo… anzi, a dirla tutta abbiamo dovuto telefonare per avvisare che eravamo in ritardo di 10 minuti, così ci hanno aspettati. Questo pur essendoci messi in coda per il vaporetto più di 1 ora prima dell’appuntamento a Murano.
Per la dimostrazione della lavorazione del vetro ho prenotato una settimana prima su musement.com che la organizza nella ex Chiesa di Santa Chiara, rinominata Glass Cathedral. Vedere la lavorazione del vetro è sempre una bellissima esperienza. Io starei ore a osservarli e a cercare di indovinare in cosa si trasformerà quella pallina incandescente. Non ti scoraggiare se non riesci a prenotare e prova a vedere se riesci ad aggiungerti una volta in loco, lì da loro (facile che ci siano disdette dell’ultimo minuto) o da altri che offrono il medesimo servizio sull’isola.


Finita la dimostrazione, abbiamo fatto un giretto per Murano entrando nelle varie botteghe alla ricerca di qualche piccolo souvenir. Alla fine abbiamo scelto un dado in vetro di Murano che anche se cade è fatto in maniera tale da non rompersi. Il negoziante lo ha fatto cadere più volte a titolo dimostrativo… magari noi eviteremo, ma almeno siamo più sereni quando lo maneggia Tommy (già che il fischietto in terracotta preso in estate si è frantumato al suolo dopo solo 2 giorni dall’acquisto). Son tornati a casa con noi anche una catenina con un ciondolo a forma di Dalia nera – creata in onore del film “Spiderman: far from home“- e un pesciolino che l’artigiano ha realizzato sotto i nostri occhi per far vedere a Tommy come si creano le righe di colori diversi all’interno del pesciolino stesso.
Venezia dall’alto
Come dicevo all’inizio, son stata a Venezia molte volte, ma sempre gironzolando qui e là. Non ho mai pensato di entrare nella Basilica di San Marco, anche perché all’esterno c’è sempre una coda pazzesca. La domenica dalle 9.30 alle 14.00 non è possibile visitare la Basilica, bensì solo il Museo – Loggia dei Cavalli. Questo ha fatto sì che, una volta arrivati, non ci fosse assolutamente coda e così abbiamo deciso di entrare. Se sei tra quelli che fanno fatica a visitare chiese e cattedrali, questa soluzione può essere quella che fa per te: si riesce a vederne qualche scorcio per farsene un’idea, si può visitare il piccolo museo che contiene dei veri e propri tesori e si può uscire all’esterno nella Loggia dei Cavalli, godendo di una vista della città dall’alto favolosa.


Se proprio non ti ispira entrare nella Basilica, ma vuoi comunque vedere Venezia dall’alto, un altro posto da cui godere di una vista mozzafiato è la terrazza del Fondaco dei Tedeschi. Ci si accede gratuitamente, ma solo ed esclusivamente su prenotazione. Qui i posti si esauriscono subito, quindi, meglio prenotare con qualche giorno d’anticipo.

Gondola o gondola traghetto?
Per vedere Venezia dall’acqua ci sono diverse possibilità e se fai il Venezia Daily Pass di cui parlo sopra, di certo avrai la possibilità di vederla da un vaporetto. Di sicuro, però, un giretto in gondola ha un suo perché.
La Gondola è la tipica imbarcazione veneziana, composta da 280 pezzi diversi e la cui costruzione richiede quasi un anno di lavoro. Si tratta di un’imbarcazione molto agile e veloce, che ora viene utilizzata principalmente dai turisti per giri di gruppo o privati di circa 30 minuti, con 1 gondoliere.
La Gondola traghetto o “traghetto da parata”, è una gondola più grande con 2 gondolieri e serve solo per attraversare il canale. Ha una durata di pochi minuti ed è utilizzata anche dai veneziani che vogliono spostarsi da una sponda all’altra senza dover fare i salti mortali tra le frotte di turisti. I traghetti da parata si possono prendere solo in alcuni punti della città e in determinati orari, che si trovano sul sito del Comune di Venezia.
Per fare un giro in gondola ci vogliono dagli 80€ ai 100€ per circa 30 minuti; una breve traversata con il traghetto da parata, invece, costa 2€ a persona. Sono due esperienze molto diverse, ma se vuoi avere giusto un assaggio del giro in gondola, il traghetto da parata è quello che fa per te.
Per un giro in gondola con la prima gondoliera donna (diventata tale 12 anni fa), prova ad andare al Ponte del Ghetto vecchio.
Quest’anno, altre 3 donne sono riuscite a passare il concorso per diventare gondoliere e così possono portare avanti la tradizione di famiglia. Una svolta epocale, che fino a pochi anni fa era davvero impensabile!


Venezia con i bambini
Fare i turisti in città con bambini al seguito può diventare una tortura vera e propria per tutti, se non si organizza un tour pensato su misura anche per loro. Partendo da questo presupposto, quando abbiamo deciso di andare a Venezia, ho iniziato a informarmi sulle attività da fare una volta arrivati. Girin girando in rete, sono finita anche sul sito del Museo di Palazzo Mocenigo, che proprio per quel weekend prevedeva un laboratorio sui profumi. Presa la palla al balzo, ho prenotato laboratorio e visita nella sezione dedicata al profumo.


Devo dire che mi sono piaciuti entrambi: il percorso espositivo, consente di ripercorrere la storia del profumo a Venezia, di vedere la ricostruzione del laboratorio di un profumiere, nonché di annusare alcuni profumi nelle stazioni olfattive; il laboratorio, invece, prevede la creazione di un profumo miscelando le essenze secondo la ricetta fornita. Il fatto che si potesse portare a casa quanto creato, è stato un valore aggiunto (in uso ancora oggi, perché le 3 fialette profumo non sono ancora finite).
Sul sito del MUVE-Musei Civici di Venezia poi trovare i vari eventi suddivisi per categoria (adulti, famiglie, scuole, ecc.). Ti suggerisco di dargli un’occhiata prima di partire e, se trovi qualche cosa che ti interessa, prenota al volo, che i posti vanno via piuttosto velocemente.
Non resta che augurarti buona gita!