Stai pensando di acquistare una stufa e stai valutando quelle a pellet? Ottimo: questo è il post che fa per te!
I motivi per scegliere una stufa a pellet rispetto a una a legna sono molti, eccone 6:
- è più ecologica di quella a legna, tanto che viene definito “riscaldamento pulito” o “eco-sostenibile”, proprio grazie alle basse emissioni di CO2;
- può portare a un risparmio sulle bollette che va dal 30% al 50%
- può essere acquistata con detrazioni fiscali del 50% oppure, se sostituisce almeno parzialmente un impianto di riscaldamento esistente alimentato a carbone/olio combustibile/gasolio, con incentivi a fondo perduto del 40% (c.d. “Conto termico“) che se stanno sotto i 5 mila euro possono essere erogati in un’unica rata in 3 mesi circa dalla comunicazione di fine lavori;
- si accende e si spegne in base agli orari impostati
- se si sceglie il modello canalizzato, è possibile scaldare anche altre stanze oltre a quelle in cui si trova la stufa
- si può assaporare l’effetto tipico che dà la fiamma accesa.
Come capire quale stufa serve?
Per scegliere la stufa più adatta, è necessario valutare:
- l’idoneità della canna fumaria;
- le dimensioni della stanza in metri quadrati;
- i metri cubi da riscaldare (che si ottengono moltiplicando i metri quadrati della stanza per l’altezza del soffitto);
- l’isolamento termico e gli infissi dell’abitazione, perché più l’isolamento è scarso, più dovrà esser potente la stufa. In base alla coibentazione della casa, si avrà un coefficiente che va da 0,040 a 0,060 che andrà moltiplicato per i metri cubi da riscaldare. Il risultato sarà la potenza della stufa. Più una casa è coibentata, minore è il coefficente (Es. un appartamento di 250 metri cubi per coefficiente di 0,050 = 12,5kW).
L’ideale sarebbe di far fare un sopralluogo all’installatore e farsi aiutare nella scelta da lui. In ogni caso, tanto per farti un’idea, per una stanza sui 30 mq serve una stufa a pellet con potenza nominale tra gli 8 e i 10kW e per riscaldare circa 300 metri cubi ne serve una da 12kW.
Sul mercato ci sono stufe a pellet di tutti i tipi (con/senza canna fumaria, idro, canalizzate), forma (esistono anche angolari) e dimensioni. Quindi, una volta individuate le proprie esigenze, lo spazio a disposizione (esistono anche slim e angolari) e la superficie da riscaldare, le opzioni sono tantissime e per tutte le tasche.
Per scegliere ti potrebbe essere utile la classifica fatta da Altroconsumo che ha fatto una serie di test a luglio 2018 proprio sulle stufe a pellet, valutandone i consumi, l’efficienza energetica, il comfort (inteso come capacità a riscaldare gli ambienti in maniera uniforme), le emissioni, la sicurezza e la facilità d’uso. Qui puoi vedere i risultati delle 20 stufe analizzate.
Pellet, come sceglierli?
Il pellet è composto dagli scarti del legno vergine, ossia senza colle e vernici, che vengono trasformati in segatura e pressati creando dei cilindretti di 6/8 cm. Questo processo consente il riciclo del 100% degli scarti di legno vergine (altro motivo per scegliere la stufa a pellet!).
Non esiste ancora una normativa che obblighi a certificare la qualità del pellet, ma alcuni produttori lo fanno comunque (DIN Plus ed EN Plus) certificando l’intera filiera.
Esiste, invece, una normativa che proibisce di vendere i pellet in sacchetti anonimi. Quindi, sul sacco del pellet è necessario che vi siano l’indicazione del produttore e della composizione del pellet.
Il pellet viene classificato in tre categorie a seconda del contenuto di ceneri:
- Classe A1, la migliore con un contenuto di ceneri massimo pari allo 0,7%
- Classe A2, con un contenuto di ceneri che arriva massimo a 1,2%
- Classe B, per uso non domestico e con un contenuto di ceneri massimo del 3,5%.
Un altro fattore da valutare nella scelta è se c’è tanta segatura nel sacco: più è compatto e più è buono; viceversa, più si sfalda e crea segatura, minore è la qualità.
Il consiglio in più
Come mi ricorda Elena de La Casetta del Merlo l’ideale è avere un luogo fresco e asciutto in cui conservare i pellet ed acquistarli in bancali in modo da abbassare il prezzo d’acquisto.
Non resta che augurarti un caldo inverno!
Ciao! Ho una stufa a pellet e confermo che mi trovo bene; l’unica nota che aggiungerei è che sarebbe utile avere uno spazio (asciutto) in cui conservare il pellet perché l’acquisto di uno o più bancali è più conveniente rispetto ai sacchi singoli. Buona giornata e a presto 🙂
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Porco cane! Me lo ero anche segnata di scriverlo! Grazie per avermelo ricordato 🙂 in giornata lo aggiungo!
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